L’esperto risponde
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La couperose è un arrossamento intenso e cronico di viso, collo e décolleté, che interessa prevalentemente le donne, soprattutto dopo i 30 anni. Responsabile sembrano essere alterazioni microcircolatorie che comportano un maggior afflusso di sangue nei capillari, con conseguente arrossamento, dapprima occasionale e reversibile, e successivamente permanente e stabile delle guance, della punta del naso, delle orecchie e del collo, accompagnato da una fastidiosa sensazione di calore. Ulteriori fattori ormonali, allergici, ambientali, climatici ed emozionali possono certamente contribuire. Nello specifico, le cause fisiche della couperose comprendono fragilità capillare e problematiche di tipo circolatorio, l’assunzione di alcuni tipi di farmaci, una cute sensibile e particolarmente reattiva agli sbalzi di temperatura. Oltre ad adottare degli accorgimenti che consentano di prevenire il rossore, quali l’utilizzo di prodotti cosmetici non aggressivi e l’impiego di misure utili a proteggere la pelle da fattori quali raggi UV, vento e freddo, è possibile trattare la couperose con trattamenti finalizzati ad alleviare l’arrossamento della pelle. È possibile inoltre ricorrere all’impiego di creme dall’azione antinfiammatoria e decongestionante, nonché di creme antibiotiche da impiegare nelle fasi più avanzate del disturbo poiché in grado di contrastare l’azione del Demodex Folliculorum, un protozoo che partecipa alla progressione della malattia. Quindi dapprincipio potrai rivolgerti ad un farmacista esperto in dermocosmesi, che abbia reale competenza in problemi di skin care, che saprà assisterti con professionalità nella ricerca della soluzione del tuo problema. Ricordati che per eliminare i capillari visibili, oggi è possibile ricorrere ad un intervento ambulatoriale con il laser.
L’influenza è un disturbo di natura virale che si trasmette per via aerea. Non esiste purtroppo un rimedio naturale efficace in grado di stroncare l’attività del virus dell’influenza. Esistono tuttavia rimedi naturali utili per alleviarne i sintomi. È consigliabile per esempio bere molta acqua, fare la doccia calda, utilizzare oli essenziali ed aromaterapia, fare suffumigi con essenze balsamiche, bere zenzero, limone e miele. Nell’ambito fitoterapico, l’echinacea rappresenta un ottimo rimedio: essa ha la capacità di rinforzare il sistema immunitario perché incrementa nell’organismo la produzione di interferone e di properdina, una proteina essenziale del sistema immunitario nei meccanismi di difesa umorali contro gli agenti infettivi. Tra gli immunostimolanti naturali è il caso di segnalare anche l’Acerola, preziosa per il suo contenuto in vitamina C e l’Uncaria tomentosa, un immunostimolante e antivirale efficace anche come antinfiammatorio e antidolorifico, che può essere utile per prevenire le malattie da raffreddamento. È importante però non superare le dosi consigliate (può dare disturbi intestinali) ed evitare di somministrarlo a bambini o donne in gravidanza. Così pure zenzero (Zingiber Officinalis) ottimo rimedio per chi ha già febbre e raffreddore, consumato sotto forma di tisana, magari arricchita con zucchero o miele, fa sudare e contribuisce a liberare il naso e a fluidificare il catarro. Per necessità di spazio mi fermo qui, ma in farmacia potrò indicare molti altri rimedi. Molto efficaci sono anche i probiotici che troviamo negli integratori specifici presenti in farmacia perché compongono la flora batterica intestinale che ha la funzione di regolare l’intestino e, di conseguenza, rinforzano il sistema immunitario.
Le infezioni del glande sono spiacevoli processi infettivi (generalmente batterici o fungini coinvolgenti alcune aree genitali maschili anatomiche adiacenti; in questa sezione, rientrano numerosissime patologie, tra cui la balanite, le verruche genitali, le candidosi, il lichen planus ed altre affezioni trasmissibili sessualmente (es. gonorrea). La prima cosa da fare specialmente se l’arrossamento è accompagnato da prurito e bruciore, è quella di contattare il medico: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, il problema si risolve in pochi giorni. Anche il vostro farmacista saprà abilmente consigliarvi il trattamento migliore. Per il trattamento della balanite dipendente da infezioni batteriche, gli antibiotici costituiscono la terapia d’elezione, mentre gli insulti fungini vanno debellati con l’applicazione topica e/o l’assunzione per via sistemica di farmaci antimicotici specifici. I cortisonici non sono indicati per trattare le infezioni del glande dipendenti da balanite batterica. Anche la partner sessuale dovrebbe sottoporsi ad un trattamento specifico.
Il fondotinta per pelle acneica dovrebbe avere sempre un finish opaco, atto a proteggere la pelle dai raggi solari ed evitare l’effetto lucido nella cosiddetta zona “T” (fronte, naso, mento). Molti fondotinta liquidi, ad esempio, hanno al loro interno oli o sostanze emollienti che non aiutano a ridurre la produzione di sebo, mentre, al contrario, i fondotinta compatti e quelli in polvere sono i migliori in caso di acne e pelli grasse. Chiedere consiglio ad un farmacista realmente competente sarà la scelta migliore: osservando la tua pelle potrà identificare il trucco più adatto a te tra la vasta gamma di prodotti esistenti!
I parabeni sono usati principalmente nelle creme idratanti, shampoo, detergenti intimi e deodoranti per le loro proprietà antibatteriche e fungicide. Tali sostanze penetrano nella pelle e restano intatte nel tessuto accumulandosi e a lungo andare potrebbero generare effetti negativi sul sistema endocrino. Quindi, per la salute della pelle del bambino, si devono usare prodotti semplici che non contengono parabeni al loro interno. È possibile trovarli nell’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) con la dicitura: methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben e benzylparaben. In una farmacia accorsata, sono disponibili diversi prodotti semplici e naturali per la cura della pelle del bambino, privi di sostanze potenzialmente dannose. Un farmacista competente nel settore potrà aiutarla in una scelta sicura.
Nella maggior parte dei casi, gengive sanguinanti sono un chiaro segnale di un processo infiammatorio in atto (gengivite).
Oltre al sanguinamento, reso evidente da tracce rossastre nella saliva, è possibile notare un arrossamento del margine gengivale ed un gonfiore, soffice al tatto, delle stesse. Gengive che sanguinano possono essere spia di svariate e meno comuni condizioni; tra queste, merita particolare attenzione quella legata all’uso di anticoagulanti, come warfarin (coumadin), acenocumarolo (sintrom) ed eparina. Dosi eccessive di questi medicinali, infatti, provocano emorragie spontanee o causate da traumi minimi, come lo spazzolamento dei denti. Questi sintomi andranno ovviamente sottoposti all’attenzione di un medico per l’aggiustamento della dose terapeutica. In taluni casi, anche l’uso di aspirina eleva il rischio di sanguinamenti gengivali. Emorragie sono inoltre associate a severe carenze di vitamina C (scorbuto) o di vitamina K (leucemia, emofilia, diabete mal controllato e porpora trombocitopenica idiopatica). Dunque, la prima cosa da fare dinanzi ad un sanguinamento gengivale è certamente quella di sottoporre questo sintomo all’attenzione del dentista. Una volta individuate le cause, sarà lui stesso a consigliare il trattamento più idoneo. Nelle infiammazioni acute, potrà consigliarLe appositi colluttori o, in alternativa, un rimedio casalingo a base di acqua ossigenata diluita con acqua naturale, da usare per risciacqui orali senza ingerire. Ma aldilà di questi rimedi “della nonna”, in farmacia potrà certamente trovare i prodotti più adatti al Suo caso (spazzolino, colluttorio e filo interdentario compresi).
Le mani screpolate sono il risultato di tutti quegli insulti termici, chimici e fisici che ogni giorno si abbattono sulle nostre mani. L’utilizzo smodato di detergenti aggressivi, gli sbalzi di temperatura e la scarsa attenzione nella cura delle mani possono alterare la naturale barriera idrolipidica che riveste l’epidermide; in questo modo, la pelle delle mani perde progressivamente la propria elasticità intrinseca, apparendo visibilmente secca, screpolata, desquamata ed irritata, caratteristiche principali della dermatite da freddo. Una pelle secca e screpolata è bisognosa di protezione, idratazione e nutrizione. A partire da questo presupposto, il trattamento cosmetico per migliorare l’aspetto delle mani screpolate prevede l’applicazione di più prodotti ad azione specifica. Per curarla, occorrono quindi creme nutrienti ed unguenti dalla composizione chimica A/O (acqua in olio), ovvero più ricche di oli e grassi che di acqua. Anche gli ingredienti delle creme per la dermatite da freddo non vanno scelti a caso: sono efficaci i lipidi, come gli acidi grassi Omega 3 e 6 che nutrono la pelle, rafforzandone la barriera; l’urea, una sostanza naturalmente presente nella pelle che aumenta la capacità cutanea di aumentare l’idratazione fisiologica e gli antiossidanti (come ad esempio la vitamina E) che leniscono le infiammazioni e riducono gli arrossamenti. Sicuramente una farmacia seria ed accorsata è il luogo migliore dove ricevere preziosi consigli da personale qualificato, che sarà in grado di capire e soddisfare le tue esigenze.
L’omeopatia per dimagrire è considerata da molti esperti un buon metodo per dimagrire e controllare il peso corporeo in modo sano e naturale. I rimedi omeopatici migliorano la digestione, favoriscono il drenaggio dei liquidi, riattivano il metabolismo e così eliminano i chili in eccesso. Parallelamente all’assunzione dei rimedi omeopatici è ovviamente utile anche seguire uno stile di vita appropriato e salutare, optando per scelte sane ed equilibrate, ma senza mai eccessivi sforzi: l’approccio deve essere il più naturale possibile. Quindi, la perdita di peso non dipende dalle pillole, che sono solo un valido ausilio ad una dieta equilibrata. Rivolgiti ad uno specialista per impostare una dieta adatta alla tua attuale situazione ed al tuo farmacista per scegliere il prodotto omeopatico migliore come ausilio per il tuo benessere.
La malattia celiaca (o celiachia) è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, indotta dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Le farine adatte ai celiaci sono: farina di mais, farina di miglio, farina di sorgo, farina di teff, farina di amaranto, farina di canapa sativa, farina di grano saraceno, farina di quinoa, farina di ceci, farina di lupini, farina di mandorle. Bisogna sempre ricordare che anche le farine naturalmente senza glutine possono essere soggette al rischio di contaminazione incrociata durante la lavorazione e il confezionamento. Si assicuri quindi che sul sacchetto o sulla scatola vi sia sempre il simbolo della spiga barrata o la dicitura “senza glutine”. Poiché oggi un numero sempre maggiore di farmacie dedica uno spazio nei propri scaffali ai celiaci, non esiti a chiedere ad un farmacista esperto di assisterla nelle sue scelte.
La caffeina e le sostanze analoghe esercitano a livello nervoso una attività eccitante e dunque risvegliante. Studi dimostrano come a determinate dosi e tempi di somministrazione la caffeina induca insonnia. Pertanto va evitata la sua assunzione nelle ore serali.
- L’alcol è al contrario un sedativo, ma la sua azione è molto rapida. Dopo aver velocemente favorito il sonno, l’alcol viene eliminato rapidamente dall’organismo e il cervello entra in uno stato di relativa “eccitabilità” con conseguente risvegli nel corso del sonno notturno.
- Il fumo comporta assunzione di nicotina, sostanza con effetti eccitanti. Esso inoltre ha effetti irritanti sulle vie respiratorie e può quindi favorire la comparsa di disturbi respiratori durante il sonno
- La dieta a base di zuccheri (amidi del riso e della pasta; fruttosio, saccarosio) favorisce l’inizio e il mantenimento del sonno facilitando l’assorbimento di un aminoacido, il triptofano, che arricchisce il cervello di Serotonina, sostanza che ha un ruolo importante nella regolazione del sonno. Al contrario un pasto proteico rende più difficile l’assorbimento di questo aminoacido. Quindi alimenti ricchi in triptofano ( latte, mandorle,pistacchio, spinaci, cereali ,farro, avena, asparagi, funghi, cavolo, cioccolato) possono favorire il sonno.
Gli integratori alimentari sono prodotti sicuri, ma è opportuno assumerli con cautela soprattutto in caso di gravidanza, allattamento o in presenza di malattie croniche come il diabete, l’ipertensione arteriosa, l’insufficienza cardiaca, renale o epatica. Le facciamo alcuni esempi: l’iperico (o erba di San Giovanni) incrementa l’attività degli enzimi del fegato e può contribuire alla riduzione della concentrazione nel sangue e, con essa, l’efficacia di molti farmaci importanti come la digossina (frequentemente prescritta per l’insufficienza cardiaca), la lovastatina (usata per l’ipercolesterolemia), il sildenafil (per la disfunzione erettile), la ciclosporina ( per la terapia dei trapianti), la fenitoina o la carbamazepina (farmaci antiepilettici), quali sequinavir e nevirapina (fondamentali nella terapia per combattere HIV). Pensiamo poi alla vitamina E che, se assunta insieme a farmaci che fluidificano il sangue (come il warfarin), potenzia l’attività anticoagulante aumentando il rischio di sanguinamento. Potremmo citarLe anche il caso del ginseng: oltre a ridurre l’effetto anticoagulante del warfarin, può rafforzare gli effetti di sanguinamento dell’eparina, dell’aspirina e di farmaci antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene, il naproxene, il ketoprofene. Inoltre, la combinazione del ginseng con gli inibitori della monoamino ossidasi (gli antidepressivi, per intenderci) può causare mal di testa, disturbi del sonno, nervosismo e iperattività. In conclusione, il consiglio che ci sentiamo di darLe è quello di chiedere sempre al medico o al farmacista la possibilità di interazioni dannose tra i farmaci che si assumono e gli integratori, se si vogliono evitare conseguenze spiacevoli e talvolta anche molto pericolose (seppur derivanti da terapie in apparenza innocue).
Intanto Le facciamo i nostri più sentiti auguri per lo splendido avvenimento! Capiamo bene il delicato momento che sta vivendo e cerchiamo di aiutarLa con alcuni suggerimenti: intanto, dopo la gravidanza è sempre consigliabile aumentare un po’ il consumo giornaliero di proteine, importanti sia perché contengono aminoacidi, che danno tono ed elasticità alla cute, sia perché stimolano la produzione di collagene ed elastina. Le consigliamo, dunque, di scegliere un’alimentazione principalmente basata su carni bianche, pesce e uova, senza però trascurare verdure, legumi, cereali integrali, ideali per curare la stipsi e limitare il gonfiore addominale. Fondamentale è bere molta acqua che contribuisce ad ammorbidire le feci e a favorire il drenaggio dei liquidi ristagnanti. Auspichiamo, inoltre, un ampio assorbimento di omega 3, che esercitano un’azione idratante ed elasticizzante: sono contenuti nel pesce, soprattutto azzurro, negli oli vegetali, nella frutta secca, nei cereali integrali e in formulazioni che il farmacista può consigliare (integratori, innanzitutto). Ottima abitudine è continuare ad applicare, mattina e sera se possibile, le stesse creme che si sono adoperate in gravidanza, indispensabili più che mai per aiutare la pelle a tornare alle sue condizioni originarie. Per contrastare gli accumuli adiposi esistono cosmetici mirati, con principi attivi snellenti come alghe e derivati di iodio, ma si possono utilizzare solo al termine dell’allattamento. Per scegliere con attenzione ed accuratezza il trattamento giusto, sarebbe meglio che passasse in farmacia, così potremmo farlo insieme assecondando ogni Sua esigenza. Naturalmente, sarà una gioia se porterà con Lei la sua bambina. Noi vi aspettiamo!